Quando volano le cicogne
“Quando volano le cicogne” non è solo il capolavoro di Kalatozov, l'opera somma di un formidabile regista, ma è un gesto estetico in grado di cancellare, in un'ora e trenta minuti, tutta la teoria e la prassi del cinema ispirato al realismo socialista. Girato all’epoca di Kruscev, definito “frutto del disgelo”, il film non è più solo ricerca dell'obiettività, non più solo propaganda al servizio del partito e della costruzione dell'immagine internazionale dell'Unione Sovietica. L’accento è posto sulla ricerca di una cinematografia pura, di una scrittura del movimento attraverso le immagini: con la camera che si muove prima sfiorando le vite dei personaggi, poi entrando nei loro drammi, come una sonda in grado di restituire allo spettatore dubbi e dolori, speranze e abbandoni prendendo a pretesto la Seconda guerra mondiale.
Nell'ambito della rassegna-seminario "Mercoledì Cinema - La forza dello sguardo. Quattro frammenti di cinema russo".
Fondazione Upad e Mairania 857 in collaborazione con Centro russo Borodina
validato dalla redazione