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MFF - Mostra: "Esperidia", gli agrumi più settentrionali d'Italia
Un’interessante esposizione dai colori energizzanti: una grande varietà di agrumi, tra cui frutti rari e curiosi provenienti dal Lago Maggiore. Entrata libera.
Gli agrumi vennero introdotti sul Lago Maggiore nel XVI secolo dalla famiglia Borromeo. In un documento del 1603 si legge: ''Seguitando la ripa dove si piega il Lago, si trova una terra detta Canero, assai bella e vistosa, posta alla ripa del lago, in una piacevole e vaga pianura, la quale è tutta piena d'arbori fruttiferi e massime di cedri, naranzi e limoni...". Il particolare microclima mediterraneo ha permesso la loro coltivazione in piena terra a poca distanza dalla parete Est del Monte Rosa.
Nel 1892 si parla di esportazione nelle zone limitrofe e di un raccolto di 2.500 limoni e 75.000 arance. Oggi nei giardini vengono coltivate più di cinquanta differenti varietà di agrumi, contribuendo alla formazione di un paesaggio assolutamente unico. Le condizioni climatiche avverse della stagione 2017 /18 hanno purtroppo compromesso la maturazione e la conservazione di molti frutti.
Gli agrumi vennero introdotti sul Lago Maggiore nel XVI secolo dalla famiglia Borromeo. In un documento del 1603 si legge: ''Seguitando la ripa dove si piega il Lago, si trova una terra detta Canero, assai bella e vistosa, posta alla ripa del lago, in una piacevole e vaga pianura, la quale è tutta piena d'arbori fruttiferi e massime di cedri, naranzi e limoni...". Il particolare microclima mediterraneo ha permesso la loro coltivazione in piena terra a poca distanza dalla parete Est del Monte Rosa.
Nel 1892 si parla di esportazione nelle zone limitrofe e di un raccolto di 2.500 limoni e 75.000 arance. Oggi nei giardini vengono coltivate più di cinquanta differenti varietà di agrumi, contribuendo alla formazione di un paesaggio assolutamente unico. Le condizioni climatiche avverse della stagione 2017 /18 hanno purtroppo compromesso la maturazione e la conservazione di molti frutti.