Lifeline

l legno vive.
In alcuni casi può vivere per tanti anni, ma non per sempre.
Legno il mio abete rosso, con la venatura contrastata, morbida e dura, e con nodi, i quali non diventano neri come quelli del cirmolo, ma comunque scuri. Mi piace talmente dipingere nell'ultimo periodo, perché ho trovato, ascoltandomi, la tecnica ideale e convincente per il mio essere.
Avevo imparato molte tecniche della pittura e grafica, quasi ne ero ossessionato. Volevo padroneggiarle tutte. Resta e resterà di fondamentale importanza per me il disegno, lo schizzo iniziale con la matita.
La mostra Lifeline rispecchierà il mio più profondo essere creativo in tutte le sue forme durante i diversi periodi lavorativi. Le pitture esposte sono state create nell'arco degli ultimi venticinque anni.
In sintesi si potrebbe dire che le mie pitture partono da sentimenti di una persona timida, insicura e sofferente per poi imparare a lungo crescere a stimare se stessi e riconoscere il valore che la vita può regalarci. È una linea, un cammino, osservando l'arte, la gente, la natura e me stesso, ho voluto imparare dai miei sbagli, da quegli degli altri e dalle ingiustizie. Questo desiderio di essere privo di peso, senza problemi, mi ha spinto a dipingere personaggi in assenza di gravità.
Le mie ultime 4 opere le ho intitolate "nel conscio e nell' inconscio"; dipingendo queste, transito dal pensare al non-pensare, riuscendo a creare dei paesaggi non esistenti e per me inspiegabili che mi danno sollievo e soddisfazione.

La mia tecnica preferita che utilizzo il più delle volte è una tecnica da me evoluta ed inventata non mescolata ma riportata su legno in fasi di applicazioni susseguenti. Si tratta di mordente, silicato e acrilico su abete rosso.