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Fede, dubbio, forma

Organizzatore: Vijion Art Gallery
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Fede, dubbio, forma – cosa hanno ancora da dirsi arte e religione oggi?

In un mondo sempre più secolarizzato, il religioso sembra essersi spostato ai margini della percezione sociale. Eppure l’arte contemporanea rivela che il bisogno umano di senso, di trascendenza e di esperienza spirituale persiste – al di là delle strutture istituzionali della fede.

La mostra Fede, dubbio, forma esplora il rapporto complesso e sfaccettato tra arte e religione nel presente. Le artiste e gli artisti contemporanei riprendono simboli, rituali e materiali religiosi non come dogmi, ma come segni aperti: archivi estetici, culturali ed emotivi dell’esperienza umana.

Il dialogo tra arte e religione è segnato da una lunga e complessa storia – dalle immagini sacre dei secoli passati alle espressioni frammentate e spesso ambivalenti della contemporaneità. Se un tempo la religione costituiva una fonte centrale d’ispirazione per l’arte, quest’ultima si è progressivamente emancipata dai sistemi istituzionali di fede. Ma proprio in questa distanza si apre uno spazio nuovo, più libero, per riflettere sul religioso: non più come dogma, bensì come esperienza, traccia e possibilità estetica.

Nell’arte contemporanea, il sacro non è più rappresentato come verità assoluta, ma come qualcosa di fragile e fugace – un movimento tra fede e dubbio, tra visibile e invisibile. Molte artiste e molti artisti indagano temi come la trascendenza, il vuoto interiore, il rituale e la presenza spirituale nella materia. Le loro opere non confermano le forme religiose, ma le mettono in discussione:
Quanta spiritualità può risiedere in un gesto? Una superficie può pregare? La luce è un mezzo di rivelazione o soltanto un fenomeno fisico?

Le pratiche artistiche contemporanee affrontano il religioso sul piano estetico. Non cercano il soprannaturale, ma l’intensità, la risonanza – quei momenti in cui la percezione si trasforma in esperienza. Il sacro non appare più come uno “spazio altro”, ma come qualcosa che si manifesta nel presente: in un colore, in un suono, in un respiro. L’arte diventa così una forma di fede – non in una potenza superiore, ma nel potenziale dell’immagine, della materia e dell’espressione umana.

Allo stesso tempo, il dubbio rimane un motivo centrale. L’eredità religiosa non è solo fonte di ispirazione, ma anche di conflitto, alienazione e critica. Molte opere contemporanee riflettono su quanto profondamente i sistemi religiosi siano intrecciati con il potere, il genere, il corpo e la storia. Il confronto con il sacro diventa così un confronto con la memoria e la ferita, con la nostalgia e la perdita.

In questo equilibrio sospeso tra fede e visione nasce una nuova forma di spiritualità – una che non rimanda più a verità metafisiche, ma all’esperienza sensibile stessa. Il sacro non viene più cercato: viene sentito, ricordato, messo alla prova. Forse è proprio qui che si manifesta la rivelazione contemporanea: nel momento di presenza estetica in cui arte e religione si toccano – prima di allontanarsi di nuovo.

Con Fede, dubbio, forma, la mostra illumina le molte sfaccettature del religioso nell’arte contemporanea: la fragilità della verità, nuovi sguardi sull’iconografia cristiana, la tensione tra etica ed estetica, la mediatizzazione della fede e gli abissi esistenziali tra inizio e fine.

Avvicinandosi al divino attraverso la creatività, le artiste e gli artisti pongono domande essenziali al nostro tempo: In che modo il sacro ci ispira ancora oggi? E cosa hanno ancora da dirsi arte e religione?
Le opere esposte diventano chiavi per comprendere la complessità del presente e aprono nuovi spazi di pensiero, riflessione ed esperienza.

Artiste e artisti partecipanti: Thomas Sterna, Alexander Wierer, Tom Marseiler, Anton Christian, Mirijam Heiler, Flavio Senoner, Hermann Nitsch, Hubert Kostner, Martina Stuflesser e Thaddäus Salcher

Thomas Sterna presenta un autoritratto in cui si raffigura come il “Tommaso incredulo”. In questo modo sottolinea il potere produttivo del dubbio: la sua opera invita a interrogarsi, a verificare e a non accettare tutto in modo acritico.

Per Flavio Senoner, la “ripetizione come differenza” è al centro della sua pratica artistica. Attraverso strutture seriali, egli crea non solo ordini visivi, ma anche a spazi esperienziali esterni. La ripetizione richiama il rituale e la cerimonia – e quindi anche il gesto della preghiera.

Nelle opere di Mirijam Heiler, le linee si condensano in composizioni visive volutamente ritmiche. L’intreccio tra ripetizione, delicatezza e chiarezza conferisce ai suoi lavori una presenza profondamente meditativa.

Le sculture in ceramica di Tom Marseiler ci conducono a domande fondamentali sull'origine dell'essere, sulla creazione e sulla caducità.

Con la sua opera “I negozi sono chiusi”, Anton Christian richiama l’attenzione sulle disuguaglianze sociali. Una coperta abbandonata su una panchina evoca sentimenti di vuoto, isolamento, stanchezza ed estrema solitudine.solitudine.

Alexander Wierer pone una domanda essenziale attraverso il suo lavoro: un’opera d’arte può offrire un’esperienza spirituale senza essere religiosa?

Modificando sculture tradizionali di santi, Hubert Kostner apre nuovi accessi al sacro. Le sue trasformazioni invitano a ripensare e reinterpretare la simbologia religiosa in chiave contemporanea.

Hermann Nitsch, noto per le sue performance, attinge alle origini, ai rituali e ai simboli religiosi. La sua visione della religiosità si fonda sull’appropriazione di questi elementi, pur senza appartenere a una religione specifica.

Il lavoro di Martina Stuflesser richiama la celebre frase di Paul Klee: “L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile.” Nella sua pratica ogni dettaglio apre un nuovo rapporto con l’insieme.

Con l’opera “Notte silenziosa”, Thaddäus Salcher propone un approccio contemplativo al presepe. La Sacra Famiglia è rappresentata in un’atmosfera intensa ed emotivamente carica.

 


validato dalla redazione



Caratteristiche dell’evento


Altro

Evento suggerito anche in caso di maltempo


Informazioni partecipazione

Accesso privo di barriere architettoniche


Informazioni sulla mostra


Implementazione

Artista: Thomas Sterna, Alexander Wierer, Tom Marseiler, Anton Christian, Mirijam Heiler, Flavio Senoner, Hermann Nitsch, Hubert Kostner, Thaddäus Salcher und Martina Stuflesser
Curatore: Kostner Valentine
Introduzione: Kostner Valentine
Introduzione: Kostner Valentine


Vernissage

Benvenuto - Giorno di apertura: Kostner Valentine
Introduzione - Giorno di apertura: Kostner Valentine
Mit Vernissage
Startdatum: 20.12.2025
Uhrzeit: 18:00