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CHILOMETRO ZERO - uno spettacolo di e con PINO PETRUZZELLI
Daniel si bloccò come attratto da qualcosa.
“Ti piace la genziana?” Mi chiese.
“Non la conosco, l’ho solo sentita nominare.”
“Davanti a noi. Blu. Su quella roccia. Che strano fiore, cresce sempre in mezzo alle difficoltà. Chissà perché. Tanto spazio e lei va sulla roccia. Forse perché lì c’è più caldo. O forse perché lì può risplendere. Fatica e dono. E’ così piccola, semplice e allo stesso tempo grande. Come la vita.”
Pino Petruzzelli veste i panni di un “uomo artigiano” che sceglie di ripartire attraverso un diverso modo di intendere il lavoro e la vita. Così, nel suo ristorante, tra monti, pini, larici, neve e valanghe, propone solo ricette a chilometro zero.
Ma come è arrivato lassù a 2.000 metri di altitudine?
E perchè proprio lì ha voluto il suo ristorante così fuori dall’ordinario?
Chilometro zero racconta l’Odissea di un uomo di oggi.
Una vita segnata da tanti stop e da altrettante ripartenze.
“Chilometro zero” parla di noi, delle nostre vittorie, delle nostre sconfitte e soprattutto della forza di rialzarsi sempre. La grandezza della vita non sta nel numero di vittorie ottenute, ma nel numero di volte in cui si è avuta la forza di rialzarsi e ripartire. Lo spettacolo è un inno alla vita che coinvolge e diverte al ritmo inarrestabile della recitazione di Petruzzelli e delle Danze ungheresi di Brahms.
“Ti piace la genziana?” Mi chiese.
“Non la conosco, l’ho solo sentita nominare.”
“Davanti a noi. Blu. Su quella roccia. Che strano fiore, cresce sempre in mezzo alle difficoltà. Chissà perché. Tanto spazio e lei va sulla roccia. Forse perché lì c’è più caldo. O forse perché lì può risplendere. Fatica e dono. E’ così piccola, semplice e allo stesso tempo grande. Come la vita.”
Pino Petruzzelli veste i panni di un “uomo artigiano” che sceglie di ripartire attraverso un diverso modo di intendere il lavoro e la vita. Così, nel suo ristorante, tra monti, pini, larici, neve e valanghe, propone solo ricette a chilometro zero.
Ma come è arrivato lassù a 2.000 metri di altitudine?
E perchè proprio lì ha voluto il suo ristorante così fuori dall’ordinario?
Chilometro zero racconta l’Odissea di un uomo di oggi.
Una vita segnata da tanti stop e da altrettante ripartenze.
“Chilometro zero” parla di noi, delle nostre vittorie, delle nostre sconfitte e soprattutto della forza di rialzarsi sempre. La grandezza della vita non sta nel numero di vittorie ottenute, ma nel numero di volte in cui si è avuta la forza di rialzarsi e ripartire. Lo spettacolo è un inno alla vita che coinvolge e diverte al ritmo inarrestabile della recitazione di Petruzzelli e delle Danze ungheresi di Brahms.