Mostre

Cantiere Sudtirolo Area insediabile - senza confini

Aggiungi al preferiti
Condividere

Da trentuno anni a questa parte, i cronisti/le croniste altoatesini/e documentano gli eventi contemporanei.

Da trentuno anni a questa parte, i cronisti/le croniste altoatesini/e documentano gli eventi contemporanei. Nel fare ciò, richiamano anche l'attenzione sui grandi cambiamenti che la provincia ha subito durante questo periodo. La mostra fotografica "Cantiere Sudtirolo" vuole illustrare lo sviluppo insediativo degli ultimi cento anni in tutti i suoi aspetti positivi, ma anche nei suoi lati problematici. A partire da ottobre 2021, la mostra sarà visitabile simultaneamente in varie località dell'Alto Adige. I cronisti/le croniste osservano e documentano in scrittura e immagini lo sviluppo del loro contesto di vita immediato, spesso per lunghi periodi. Le documentazioni di cronaca che ne risultano rendono particolarmente evidenti i cambiamenti del paesaggio naturale e culturale. Questi possono essere ricondotti ai cambiamenti nello stile di vita, allo sviluppo economico e demografico, all'innovazione tecnica, edilizia e agricola, al benessere riconducibile alla democrazia e ad un’istruzione diffusa; anche il cambiamento climatico è un fattore importante. Le conseguenze negative sono una lenta estinzione delle specie, i cambiamenti nella vegetazione, il ritiro dei ghiacciai, l'espansione urbana, l'impermeabilizzazione dei suoli, la perdita di tessuti edilizi di valore e l'utilizzo eccessivo dei terreni produttivi. Il confronto con le fotografie storiche mostra come i paesi e le città si siano continuamente espansi dal periodo tra le due guerre e in particolare dagli anni '60, e la pressione insediativa sembra continuare senza sosta. Qual è il futuro del nostro paesaggio culturale? Come si può conciliare la conservazione di cultura e tradizione con le esigenze sociali, economiche ed ecologiche? Che tipo di agricoltura vogliamo? Da quanto si apprende in merito ai cambiamenti, come risultano nelle immagini di confronto, il percorso verso uno sviluppo del paesaggio più consapevole e partecipativo può essere intrapreso in modo più mirato. I cronisti, con questa mostra, vogliono dare il loro contributo.